CANI ANZIANI ED EFFETTO POSITIVITÀ
Cani anziani ed effetto positività, di cosa si tratta? Nell’uomo l’invecchiamento porta a modificazioni fisiologiche progressive del cervello che, di conseguenza, influenzano oltre ai vari processi cognitivi anche l’elaborazione delle emozioni. Diverse ricerche scientifiche hanno permesso di evidenziare come all’aumentare dell’età le emozioni vengono regolate in maniera più sofisticata. Negli anziani la tendenza è quella di prediligere i ricordi positivi al fine di salvaguardare il loro benessere. Questo fenomeno è noto come effetto positività ed è presente sia per l’attenzione che per la memoria.
CHE COSA SUCCEDE PRATICAMENTE?
Attraverso gli studi è emerso che gli anziani posti davanti a diversi ritratti trascorrono più tempo a osservare le caratteristiche positive rispetto a quelle negative e che il tempo trascorso a guardarle è maggiore rispetto agli adulti più giovani posti nelle stesse condizioni di osservazione. Questo particolare processo di attenzione selettiva verso le caratteristiche positive porta, inoltre, a un miglioramento della memoria. Anche nell’ambito uditivo possiamo definire un effetto positività, associato soprattutto al tono della voce e alla valenza della stessa, ossia all’associazione di quella voce a qualcosa di vissuto in modo piacevole o spiacevole.
E NEI NOSTRI CANI È POSSIBILE PARLARE DI EFFETTO POSITIVITÀ NEGLI INDIVIDUI ANZIANI?
Il cervello dei nostri cani, così come avviene per gli esseri umani, subisce con il tempo un invecchiamento che induce a una diminuzione delle funzioni cognitive. Molti sono gli studi sull’invecchiamento cerebrale dei cani, sulle patologie correlate, sulla reattività e sulla percezione degli stimoli.
I CANI RICONOSCONO LE FACCE FELICI
Grazie a queste ultime ricerche è stato possibile scoprire che i cani sono capaci di discriminare tra facce felici e “nulle” e sono più reattivi ai comandi quando i loro proprietari mostrano felicità anziché neutralità o disgusto con il linguaggio del corpo e il tono della voce. EMOZIONI I cani collegano spontaneamente emozioni positive e negative a suoni emotivi, preregistrati, associati a immagini raffiguranti volti di umani e di conspecifici.
COMPORTAMENTI DEL CANE In queste situazioni i cani emettono un comportamento di “disagio” quando provano emozioni negative durante l’osservazione e l’ascolto.
SEGNALI Ad esempio i cani si leccano la bocca, girano la testa o sbadigliano più frequentemente alla vista di immagini di volti umani e di cani con espressione emotiva negativa. La percezione di suoni emotivi negativi rispetto alla percezione dei suoni positivi e non emotivi porta alla manifestazione di comportamenti di stress e agitazione nei cani oggetto degli studi. Cani anziani ed effetto positività
LO STUDIO SULLE EMOZIONI Attraverso la risonanza magnetica, non invasiva, effettuata su cani e umani svegli, alcuni ricercatori, hanno inoltre evidenziato l’attivazione nel cervello di aree specifiche sensibili alla voce e alle emozioni. Attraverso le varie ricerche è stato quindi avvalorato il fenomeno che i cani sono in grado di discriminare spontaneamente le emozioni umane positive da quelle negative.
CONTAGIO EMOTIVO Inoltre, la ricerca sul contagio emotivo, da quanto descritto in precedenza, ha evidenziato che i cani oltre a discriminare le diverse emozioni, manifestano loro stessi espressioni emotive sia visive che uditive. In riferimento all’effetto positività è stato recentemente pubblicato uno studio (Age-related positivity effect on behavioural responses of dogs to human vocalisations.) che ha provato a indagare, per la prima volta, gli effetti dell’età dei cani nell’elaborazione di stimoli carichi emotivamente. Alla ricerca hanno partecipato 21 cani giovani (1-5 anni) e 19 cani anziani. I cani non avevano mai ascoltato i suoni riprodotti durante i test e non presentavano problemi uditivi. COSA PREVEDEVA LO STUDIO? Lo studio prevedeva di far ascoltare ai cani, posti in una stanza con il proprietario, dei suoni tratti da videoclip della vita reale. I suoni negativi erano rappresentati da un grido di un uomo e di una donna e i suoni positivi erano una risata tra uomo e donna. Le vocalizzazioni neutre erano rappresentate da due vocalizzazioni, un singhiozzo e una tosse, ed erano effetti sonori tratti da Youtube. In ogni prova il cane udiva uno stimolo positivo, uno negativo e uno neutro, in seguito tutti i soggetti erano esposti a due stimoli positivi, due negativi e due neutri. Il comportamento dei cani era registrato continuamente durante le prove. I comportamenti sono stati poi analizzati attraverso l’osservazione dei video e successivamente elaborati statisticamente. Dallo studio è emerso che il tempo di attenzione e il suo recupero è generalmente diminuito nei cani più anziani rispetto ai cani più giovani. I soggetti anziani reagiscono più lentamente solo ai suoni negativi e non vi è alcuna differenza significativa nella durata delle reazioni agli stimoli tra i cani anziani e quelli giovani. Le prove hanno messo in evidenza che i cani più anziani non sono semplicemente più lenti o meno reattivi a rispondere a tutti gli stimoli percepiti, infatti in realtà il tempo necessario per reagire differisce significativamente, tra cani giovani e vecchi, solo per la percezione del suono negativo, mentre è uguale per la percezione del suono positivo. Il tempo per riprendersi dallo stimolo negativo è invece uguale sia nei giovani che negli anziani. La risposta selettiva dei cani anziani ai vari stimoli sonori suggerisce che i risultati non possono essere spiegati da un generale declino cognitivo e/o percettivo, ma che la differenza è più probabilmente causata da cambiamenti nell’elaborazione di alcuni tipi di suono, supportando quindi la teoria che anche nei cani sia presente un effetto positività correlato all’età. Sono tuttavia necessari ulteriori studi che includano più categorie emotive per studiare il livello di somiglianza tra effetto positività dei cani e dell’uomo.
Il presente articolo è pubblicato su https://www.dogsportal.it/rubriche/sport-cinofili-dogsportal/alla-scoperta-del-comportamento-del-cane/